Non si torna mai come si è partiti. Questo è quello che accade quando si visita l’India. Si parte con tutta la nostra sostanza organica, con tutto ciò che di noi è il più strettamente fisico e concreto, per abbandonarlo piano piano, a mano mano che i nostri piedi proseguono il viaggio in questo Paese dai mille contrasti.
Alla fine, quel corpo fisico con il quale ci definiamo e che consideriamo spesso l’unica dimensione in grado di rappresentarci, lascia spazio a un’entità più sottile e leggera, eterea e incorporea.
L’India, attraverso il suo modo di essere, ci ha spogliati della nostra sostanza organica per farci conoscere quella dimensione più sottile che abita al nostro interno e che non potremo più lasciare.
Questo libro è il percorso di trasformazione che compiamo mentre viaggiamo, ascoltiamo, sentiamo e odoriamo l’India, dalla dimensione più fisica con cui arriviamo all’aeroporto di New Delhi, a quella più sottile che conosciamo strada facendo, che si manifesta gradualmente entrando in contatto con il sapore e il colore di questo Paese.
E’ un racconto esperienziale e un saggio ‘moderno’ che fonde insieme conoscenze filosofiche orientali, yogiche e āyurvediche, unite insieme, alla scoperta di ciò che alcune correnti di pensiero indiano intendono quando parlano di corpo e spirito. Senza pretese, sempre con l’augurio che la condivisione di queste conoscenze possa, non dare delle risposte, ma far sorgere nuove domande, nuovi punti di vista, nuove possibilità.