Le Radici dello Yoga [James Mallinson, Mark Singleton]

Un’antologia di passi tratti da oltre un centinaio di opere che, spaziando dal 1000 a. C. al xix secolo, illuminano le origini e le pratiche dello yoga nell’ambito delle tradizioni brahmanica, tantrica, buddhista e jaina.

L’enorme popolarità di cui gode oggi lo yoga in tutto il mondo ha comportato una sorta di metamorfosi: adattandosi a condizioni socioculturali lontanissime da quelle in cui ha avuto origine, esso ha finito per assumere una vita propria, svincolata dalle sue radici indiane. La quasi totale egemonia di un numero ristretto di sistemi basati sulla pratica posturale ha determinato una visione limitata e monocromatica di cosa sia lo yoga e di come esso operi, e ciò è ancora più evidente se confrontiamo questa visione con l’ampio spettro di pratiche presentate nei testi pre-moderni.

Questa antologia intende rendere accessibile una vasta gamma di testi, molti dei quali poco noti, risalenti a un’epoca che va dal 1000 a. C. al xix secolo. Benché gran parte dei passi tradotti provenga da fonti sanscrite, comprende anche materiale proveniente da fonti in lingue quali il tibetano, l’arabo, il persiano, il bengali, il tamil e così via. Questo ventaglio cronologico e linguistico rivela modelli e tratti di continuità che contribuiscono a una migliore comprensione degli sviluppi dello yoga, sia all’interno delle singole tradizioni, sia tra una tradizione e l’altra.

Il materiale qui presentato è principalmente di natura pratica, non filosofica. Benché lo yoga tradizionale non sia mai disgiunto da un particolare contesto religioso e dottrinale, o lo sia soltanto raramente, concentrare l’attenzione sullo yoga come veniva comunemente inteso nei vari sistemi permette di dare un quadro delle pratiche effettive seguite dalla maggior parte delle tradizioni. Gli undici capitoli che compongono il libro sono ordinati secondo tematiche specifiche in modo da rispecchiare le pratiche più importanti dello yoga (le posture, il controllo del respiro, i sigilli, i mantra, la meditazione) e i loro risultati (i poteri yogici e la liberazione).

Leggeri e in forma – Kundalini Yoga per la donna… e non solo! [Yogi Bhajan]

È comunemente riconosciuto che il sovrappeso e la tensione costituiscono un problema per la maggior parte degli individui nella nostra società e che queste problematiche si accompagnano frequentemente a infelicità, temperamento instabile e a bassi livelli di energia.

Le serie di esercizi di Kundalini Yoga presenti in questo testo offrono uno strumento per sfidare e superare queste situazioni problematiche. Si tratta di tecniche concepite per dare energia, disintossicare e prendersi cura del corpo e della mente: esse stimolano in maniera specifica i sistemi ghiandolare, digestivo, circolatorio e nervoso, stabilendo inoltre un equilibrio armonico tra questi ultimi e il sistema muscolare-scheletrico.

[ISBN 9788899131029 – A4 61 pp. – 10 euro]

Lo swami pallido [Paolo Proietti, Laura Nalin]

Paolo Proietti è un ricercatore serio, uno di quei rari studiosi con il quale puoi parlare di yoga da una prospettiva più ampia. In “Lo swami pallido. Storia dei gesuiti che inventarono lo Yoga”, Proietti e Laura Nalin ci regalano un libro inaspettato. In questo testo di 130 pagine, totalmente autoprodotto, gli autori ci portano al scoprire che lo yoga moderno tanto “indianizzato” in realtà è il frutto di una trasformazione occidentale partita dalla Cina.

Essi non negano che lo Yoga sia nato e si sia sviluppato in India, ma attraverso uno studio serio, ci portano a considerare, che con molta probabilità, nella trasmissione degli insegnamenti vedici e tantrici ad un certo punto  siano intervenuti studiosi e ricercatori occidentali, che hanno trasformato in maniera sostanziale alcune  tecniche e alcuni principi fondamentali di questa antica disciplina.

Ciò che oggi chiamiamo Yoga, sia nella versione più fisica attribuita a Krishnamacharya, Iyengar e Patthabhi Jois, sia nella versione più filosofica, che fa riferimento all’Advaita Vedanta di Ramakrishna, Ramana Maharishi e Nisargadatta, è stato influenzato da misconosciuti ricercatori occidentali, in gran parte appartenenti alla Compagnia di Gesù.

Lo Yoga dei 5 Elementi [Kirti Peter Michel, Wolfgang Wellmann]

Essere troppo rigidi e inflessibili, o eccessivamente indecisi, restare inerti e non partecipare agli eventi, oppure avere reazioni violente e impulsive: questi sono modelli estremi di comportamento che indicano, secondo l’antica scienza medica indiana, uno squilibrio energetico tra i cinque elementi (Fuoco, Acqua, Aria, Terra, Spazio) che determinano il nostro stato psico-fisico.

Con il loro approccio completamente nuovo, che unisce la dottrina ayurvedica degli elementi alla prassi dell’Hatha yoga, l’insegnante di yoga Kirti Peter Michel e il terapeuta reiki Wolfgang Wellmann hanno messo a punto un sistema di esercizi di grande efficacia.

Per questo occorre, in primo luogo, capire qual è il nostro “tipo elementale”, per poi riportarlo al suo equilibrio naturale in modo mirato, mediante specifici esercizi di yoga.

Un esercizio yoga, infatti, produce un effetto ottimale quando – secondo i principi dell’ayurveda – prende in considerazione il “tipo elementale” psico-fisico di chi pratica e le qualità elementali della sua condizione presente.

Con gli esercizi di questo “yoga ayurvedico”, le energie che plasmano il nostro modo di pensare e di sentire possono essere indirizzate in modo da ottenere il massimo benessere psicofisico.

Lo Yoga della conoscenza [Giorgio Furlan]

Con la qualità della conoscenza è possibile accedere alle alte mete realizzative interiori.

È quello che sostiene in questo testo l’autore che esprime con incisività e profondità ma con linguaggio semplice, importanti argomenti, tra i quali: la legge dell’equilibrio e dell’armonia, il perché del dolore, la vita oltre la vita, l’illusione della morte, la religione universale ed altri.

Giorgio Furlan, recentemente scomparso, è stato fondatore e direttore di una delle più antiche scuole di Yoga italiane (Accademia Yoga 1969), si è interessato alle discipline orientali ed in modo specifico allo yoga per più di 50 anni. Gli studi in medicina all’università di Roma gli permisero di effettuare il connubio tra la conoscenza orientale e la scienza occidentale, presente in questo libro.

Lo Yoga Metaforico [Mara Valenti]

Lo yoga (sia hatha sia jñāna) è essenzialmente un processo di conoscenza di sé. Obiettivo dello yoga metaforico® è contribuire a tale processo lavorando in modo sincrono sulla postura che assumiamo e sugli atteggiamenti che adottiamo.

“Yoga Metaforico” mette in luce l’intima relazione tra aspetti del nostro organismo che tendiamo a considerare separati. La postura che assumiamo e i meccanismi (comporta)mentali che mettiamo in atto sono intrinsecamente connessi. Il punto è che normalmente non ce ne rendiamo conto.

Sviluppare la consapevolezza di tale legame è allora di vitale importanza. Quello che viene proposto tra le pagine di questo libro non è l’ennesimo metodo che promette magicamente il raggiungimento della felicità. Gli insegnamenti illustrati, tuttavia, saranno una preziosa risorsa per chiunque si voglia porre in modo più responsabile nei confronti della vita.

Il potere della metafora è tale perché c’è una parte di noi che parla e comprende il linguaggio analogico. Immagini, gesti, suoni e suggestioni sono un potente strumento di comunicazione con questa realtà così misteriosa eppure pervasiva della nostra esistenza.

Le impressioni che lasciano in noi le “cose” che ci toccano, quando lambiscono quello spazio, non seguono una traiettoria lineare, prendono vie spesso tortuose e intricate. Può succedere allora che non riusciamo a capire il messaggio di ritorno. Per decifrare tale messaggio dobbiamo, prima di tutto, coglierlo, ossia accorgerci che laggiù qualcosa si è mosso e vorrebbe salire in superficie.

In secondo luogo, dobbiamo riuscire a stare con quanto ribolle, anche se non lo comprendiamo completamente. “Stare” è veramente la parola chiave, significa lasciarsi pervadere, accogliere la sensazione che emerge.

Le forme che assumiamo col corpo quando eseguiamo un asana possono essere considerate metafore in quanto rimandano a immagini che producono in noi degli effetti per il fatto di incidere su quel campo unificato che è il sistema mente-corpo.

Lo Yoga nella Vita [Donna Farhi]

“In due decenni di insegnamento sono stata testimone più e più volte del potere che ha lo Yoga di modificare schemi di comportamento apparentemente inamovibili.

Non importa chi siamo o per quanto tempo ci siamo trincerati in comportamenti autodistruttivi: la pratica quotidiana dello Yoga ha il potere di metterci di fronte alla nostra fondamentale bontà innata e a quella degli altri. Riscoprire chi siamo in realtà nel nostro nucleo ci spiana la strada a fare esperienza della connessione con gli altri al livello più elementare.

Questa capacità di connessione è al cuore della pratica detta Yoga. Vivere in uno stato di unione non è un concetto esoterico né una qualche indefinita sfera superiore a cui possono aspirare solo persone di grandissima intelligenza: è l’apertura di un cuore, che rende capaci di provare tenerezza, gioia e dolore senza reprimerli.

È l’apertura della mente a una consapevolezza che abbraccia invece di escludere; è il riconoscimento, immediato e spiazzante, della nostra fondamentale uguaglianza. Ed è un tornare a casa con il corpo e nel corpo, perché è soltanto nel corpo che possiamo fare tutte queste cose.

Non importa chi siate o crediate di essere, né importa quello che vi è successo in passato o a che punto vi troviate nel presente: chiunque abbia l’intenzione di andare al di là dei pensieri e dei comportamenti che limitano e immobilizzano se stessi può trovare – troverà – la libertà con l’aiuto di questa pratica.”

Donna Farhi

Odaka Yoga: La via del guerriero di gentilezza [Francesca Cassia, Roberto Milletti]

Se lo avete tra le mani, significa che il vostro sguardo è stato catturato da: “Odaka Yoga – La via del guerriero di gentilezza”. Probabilmente conoscevate già l’argomento oppure siete stati attirati da “qualcosa” non ben specificato che vi ha spinto a sceglierlo tra le tante proposte del settore. Chi può saperlo? In ogni caso, eccovi qui.

Si dice che un libro non sia solo un libro, ma un vero e proprio viaggio. Forse, l’idea di viaggio è ciò che più accomuna la lettura con un percorso Yoga: conoscersi, ritrovarsi, riconnettersi con un qualcosa che ha matrici profonde e ancestrali. Probabilmente, la scelta di un libro, per certi aspetti, assomiglia alla scelta di un corso Yoga: non si sa esattamente il perché, ma “qualcosa” è già accaduto. E forse è quel “qualcosa” di non ben specificato che vi ha portato proprio in questo fatidico momento.

Noi di Odaka definiamo il nostro metodo d’insegnamento come un viaggio: come un libro vi permette di viaggiare restando comodamente seduti sulla vostra poltrona, così accade nelle nostre lezioni, mentre si pratica. La bellezza è che questo viaggio non termina sul tappetino, ma riverbera su tutta la vita.

Perché avete scelto questo libro? Perché avete scelto Odaka Yoga? Forse ancora non lo sapete, ma il viaggio inizia proprio da questa domanda. Vi guideremo, infatti, alla riscoperta di ciò che di più naturale esiste in voi: quell’Essenza primordiale che le consuetudini e le imposizioni della società odierna vi hanno fatto dimenticare, nascosta
sotto infiniti veli di illusioni. Tecnicamente è uno stile Yoga innovativo che non ha abbandonato la tradizione e che trova ispirazione dal moto dell’oceano, delle sue onde, dove si compenetrano il Bushido (la Via del Guerriero Zen), la pratica millenaria dello Yoga e i princìpi della biomeccanica corporea, esprimendo, fisicamente ed emozionalmente, i princìpi di adattabilità, trasformazione e forza interiore.

L’osservazione dell’oceano, delle sue onde, dei suoi ritmi, sempre diversi, si accomuna ai pensieri e alle emozioni, facendo nascere la consapevolezza che proprio quei ritmi – in verità così familiari – potevano essere riadattati alla molteplicità dei movimenti del corpo e alla loro espressione.

In Odaka, la posizione statica e fissa che siete abituati a praticare negli altri stili, dove vi fermate e respirate, è solo una parte della pratica: le sequenze, mutuate dalle arti marziali, si esprimono attraverso il fluire dell’energia interiore, per rendere la transizione importante tanto quanto la posa. Ed è nella transizione (lo spazio-tempo tra una posa e l’altra e i gesti che lo occupano) che potrete assaporare il vero qui e ora tanto ricercato da chi pratica Yoga. Le fusioni che si originano attraverso questo metodo mirano a sciogliere tensioni e contrazioni fisiche, mentali, emozionali conferendo quiete e azioni immediate.

Una volta che inizierete a trasformare le costrizioni, allontanandovi dalle vostre comfort zone, i modelli abituali di movimento e di pensiero si dissolveranno, lasciando spazio a un nuovo equilibrio e a una forza interiore sempre più potente. Con il costante proseguire di questa pratica migliorerete la vostra capacità di adattarvi alle circostanze che si presentano quotidianamente, rimanendo centrati nonostante il caos che vi circonda, diventando pronti all’azione, qualsiasi sia la difficoltà da affrontare.

Paramhansa Yogananda. Una biografia [Swami Kriyananda]

Questo libro entusiasmerà i milioni di lettori dell’Autobiografia di uno yogi di Yogananda e tutti coloro che desiderano lasciarsi ispirare da questo grande maestro.

E’ l’unica biografia completa del grande Maestro scritta da un suo discepolo diretto e contiene molte storie inedite sulla sua vita, sentite raccontare direttamente o vissute insieme a lui dall’Autore: alcune deliziosamente umane, altre profondamente edificanti, molte che contengono miracoli al pari di quelli narrati nella Bibbia.

Grazie alla sua vivida memoria, Kriyananda ci regala racconti affascinanti in un’ispirante immagine a tutto tondo, cogliendone tutti gli aspetti del grande guru: la sua saggezza, il suo umorismo, la sua gioia contagiosa, il suo amore infinito.

Senti il potere della coscienza divina di Yogananda attraverso l’amorevole racconto di uno dei suoi pochi discepoli diretti tuttora viventi!

Passi Indiani: Dalla materia allo spirito [Valentina Ferrero]

Non si torna mai come si è partiti. Questo è quello che accade quando si visita l’India. Si parte con tutta la nostra sostanza organica, con tutto ciò che di noi è il più strettamente fisico e concreto, per abbandonarlo piano piano, a mano mano che i nostri piedi proseguono il viaggio in questo Paese dai mille contrasti.
Alla fine, quel corpo fisico con il quale ci definiamo e che consideriamo spesso l’unica dimensione in grado di rappresentarci, lascia spazio a un’entità più sottile e leggera, eterea e incorporea.

L’India, attraverso il suo modo di essere, ci ha spogliati della nostra sostanza organica per farci conoscere quella dimensione più sottile che abita al nostro interno e che non potremo più lasciare.

Questo libro è il percorso di trasformazione che compiamo mentre viaggiamo, ascoltiamo, sentiamo e odoriamo l’India, dalla dimensione più fisica con cui arriviamo all’aeroporto di New Delhi, a quella più sottile che conosciamo strada facendo, che si manifesta gradualmente entrando in contatto con il sapore e il colore di questo Paese.

E’ un racconto esperienziale e un saggio ‘moderno’ che fonde insieme conoscenze filosofiche orientali, yogiche e āyurvediche, unite insieme, alla scoperta di ciò che alcune correnti di pensiero indiano intendono quando parlano di corpo e spirito. Senza pretese, sempre con l’augurio che la condivisione di queste conoscenze possa, non dare delle risposte, ma far sorgere nuove domande, nuovi punti di vista, nuove possibilità.