Yoga e Klesa. Le afflizioni mentali e il metodo yoga che rimuove la sofferenza [Cristiana Biogli, Sergio Busi]

IL PERCHÉ DEL LIBRO

Questo libro nasce per far luce sul significato dello yoga prendendo a riferimento gli Yogasūtra di Patañjali visto che oggigiorno il termine yoga è spesso usato per offrire attività che forse con lo yoga hanno poco a che fare e gli Yogasūtra sono chiamati in causa per dare credito e validità a pratiche che con il testo non hanno nulla a che vedere. Lo yoga non è una ginnastica esotica ma un esercizio meditativo pensato per trasformare le percezioni che abitualmente sono erronee e cariche di afflizione, in un modo di vedere la realtà portatore di verità e felicità. Quando la mente è confusa genera sofferenza e quando la mente è chiara e limpida genera felicità. Gli Yogasūtra ci dicono che lo scopo dello yoga, e del resto di tutta la filosofia classica indiana, è la cessazione di ogni disagio e, quindi, il sorgere dell’autentica felicità attraverso un rigoroso percorso di concentrazione meditativa.

PER CHI È

Con tutti i suoi limiti, questo libro è pensato per i praticanti di yoga, come strumento di studio dello Yogadarśana e della teoria dei kleśa, che ne è il cuore e il presupposto; è pensato per gli studiosi di filosofia, come occasione per entrare in contatto con il pensiero filosofico indiano, scoprendone la logica e le modalità di indagine, affinità e divergenze con quello occidentale; è pensato, infine, per chi al momento è scettico, perplesso e confuso ma interessato a cosa sia e a cosa serva lo yoga, oggi.

CHE VANTAGGI, CONOSCENZE, STRUMENTI OFFRE AI LETTORI

Lo studio della prima parte del libro aiuta a comprendere i concetti chiave degli Yogasūtra: kleśa, draṣṭṛ dṛśya, dṛśi, puruṣa, prakṛti, guṇa, citta, vṛtti, saṃskāra, karma, dhyāna, nirodha, samādhi, kaivalya; e offre una visione globale della filosofia dello yoga espressa nel testo.
La seconda parte del libro analizza le cinque afflizioni mentali esposte negli Yogasūtra: ignoranza (avidyā), senso dell’io (asmitā), attaccamento (rāga), repulsione (dveṣa), paura della morte (abhiniveśa); a tal scopo sono proposte le interpretazioni che di esse offrono gli altri sistemi (darśana) della filosofia indiana, con qualche rimando alla filosofia occidentale e alle recenti scoperte neurofisiologiche e fisiche. Indaga il funzionamento della mente (citta): i processi cognitivi erronei, prodotti dalle abitudini (saṃskāra) afflittive, e quelli corretti, prodotti dalla meditazione (dhyāna), che conducono alla liberazione dalla sofferenza.

DI CHE TRATTA IL LIBRO?

Abitualmente noi non vediamo la realtà così come è, la vediamo attraverso l’opaco filtro del nostro io che si costruisce attraverso ciò che ci piace, a cui ci attacchiamo, e ciò che non ci piace, che invece respingiamo. Crediamo di essere liberi di scegliere e agire ma, in realtà, siamo condizionati dai samskāra, le esperienze di piacere e dolore che abbiamo fatto nel passato e che rimangono attive, come propulsive tracce latenti, nella nostra coscienza e orientano il nostro pensare e agire nel presente. La realtà non è come ci appare e questa apparenza è la causa della nostra sofferenza.
Ora, in Patañjali la sofferenza (duḥkha) non è un termine vago, ma è ben specificata in cinque forme, cinque afflizioni (kleśa) che agiscono e dipendono l’una dall’altra, e creano le strutture della nostra mente ordinaria: noi soffriamo, cioè siamo inquieti, nervosi, insoddisfatti, confusi, agitati, depressi, perché le categorie mentali con cui percepiamo noi stessi, gli altri, gli eventi e il mondo non solo sono contaminate ma sono generate dalle afflizioni. I cinque kleśa, l’oggetto principale del libro, sono:

  • avidyā, l’ignoranza, la predisposizione innata a non vedere come stanno realmente le cose, il non-vedere la realtà per ciò che essa è davvero;
  • asmitā, il senso dell’io, sempre insoddisfatto che crede di essere ciò che non è, e che perciò, appropriandosi idealmente di ciò che vorrebbe essere, è costantemente teso verso una forma di sé (cittavṛtti) immaginata come definitiva e appagante, che però di fatto è dualistica e conflittuale, confusa, nervosa e depressa;
  • rāga, l’attaccamento al piacere, il desiderio di voler ripetere un’esperienza ritenuta piacevole in passato per mettere a tacere la sofferenza del presente;
  • dveṣa, la repulsione al dolore, la tensione che respinge tutte le sensazioni e le esperienze che in passato sono state spiacevoli come se fosse possibile il loro definitivo evitamento per ottenere, in questo modo, la felicità;
  • abhiniveśa, la paura della morte e il desiderio ossessivo di mantenere e prolungare la propria vita, attaccandosi a ciò che per sua natura è impermanente come se fosse permanente.

La mente è l’artefice principale della nostra sofferenza, ma essa è l’artefice principale anche della nostra felicità. Lo Yogadarśana ci dice che questa è una buona notizia perché possiamo trasformarla. Lo Yoga, infatti, nella sua celeberrima ottuplice forma (aṣṭāṅgayoga), è un metodo sviluppato per eliminare tutti gli ordinari meccanismi della mente generati dai kleśa e risalire alle origini della pura capacità di percezione, della pura consapevolezza (dṛśi, citi, citiśakti, puruṣa), isolata da tutto il resto (kaivalya), risplendente di luce sua propria, capace di ‘vedere’ come stanno davvero le cose senza più alcun filtro mentale. Gli Yogasūtra espongono un programma di meditazione (prajñā, dhyāna, dhāraṇā, samādhi) ben strutturato attraverso il quale lo yogin può comprendere la sofferenza, farla cessare (nirodha) e realizzare la natura incontaminata della coscienza, vedendo direttamente la realtà per ciò che essa è davvero, senza alcun filtro.
Non è pertanto lecito proporre una pratica yoga incentrata esclusivamente sull’esercizio delle posture fisiche rifacendosi agli Yogasūtra poiché essi non promuovono esercizi fisici salutistici fini a sé, ma tecniche di concentrazione che mirano a sradicare il modo abitudinario ed erroneo di percepire la realtà. La pratica degli āsana è molto importante per contrastare l’indebolimento, l’indolenza e l’agitazione del corpo, per sciogliere gli stati di tensione, rigidità e dolore che impedirebbero al corpo di stare fermo (nirodha) in una postura assisa, stabile e confortevole, a lungo e regolarmente, ed essere così un valido sostegno all’introspezione meditativa. Ma non si può pensare di “fare yoga” senza meditare.

Yoga Nidra [Swami Satyananda Saraswati]

Yoga Nidra è una tecnica semplice, ma profonda adattata da Swami Satyananda Saraswati dalla pratica tantrica tradizionale di nyasa.

Questo testo presenta la teoria dello Yoga Nidra sia dal punto di vista yogico, sia dal punto di vista scientifico e include la spiegazione di alcune pratiche.

Le tecniche illustrate possono essere utilizzate per il rilassamento profondo, nella gestione dello stress e nella terapia, per migliorare il processo di apprendimento in campo educativo, per armonizzare l’inconscio profondo, per risvegliare il potenziale interiore e come tecnica meditativa.

Questo metodo sistematico per indurre un completo rilassamento mentale, emozionale e fisico è adatto a tutti i praticanti. La nuova edizione include gli aggiornamenti più recenti riguardanti sia l’aspetto pratico sia quello delle ricerche scientifiche.

Yoga Pensiero e Pratica [B.K.S. lyengar]

Uno dei più importanti Maestri contemporanei ripercorre la propria storia, regalandoci una testimonianza diretta della sua esperienza, dei suoi pensieri e della filosofia che è alla base della pratica da luì elaborata, alla portata di tutti.

Il volume propone un’ampia selezione di asana visualizzate passo passo e descritte da lyengar in prima persona, avvalendosi anche della conoscenza degli antichi testi yogici. Le sue precise e appassionate spiegazioni riescono a mettere in luce i benefici profondi che la pratica arreca al corpo e allo spirito.

Perchè secondo lyengar lo yoga è benessere, felicità, pace interiore, in una parola: vita!

Yoga per la Donna e Prenatal Yoga [Amrita G. Ceravolo]

Un libro completo di foto e descrizioni delle tecniche Yoga dedicato alla donna, in cui lo Yoga diventa uno strumento per affrontare le difficoltà (fisiche ed emotive) che può incontrare in ogni fase del suo percorso di crescita: dalla sindrome pre mestruale alla gravidanza, dal post partum alla menopausa. Riconoscere i propri valori, diventare più consapevoli e fiduciose di Sé dovrebbe rappresentare per ogni donna una priorità assoluta. Lo Yoga può aiutare a sviluppare e amplificare gli aspetti positivi e talvolta ancora in stato solo latente del proprio essere.

Nel far questo ci si avvale di metodi semplici ed efficaci appartenenti per la maggior parte alla saggezza delle tradizioni antiche ed autentiche dello Yoga. La femminilità è vissuta come un’esperienza profonda, spirituale: intraprendere un percorso Yoga per una donna è un po’ come iniziare un viaggio che conduce alla scoperta di se stessa. Un’ampia sezione dedicata anche allo Yoga in Maternità, con asana (posizioni Yoga), pranayama (tecniche di respirazione) e tecniche di rilassamento, indispensabili in questa delicata fase della vita di una donna.

Yoga per la Donna [Geeta S. Iyengar]

Lo yoga per tutte le donne che sottoposte a un continuo impegno fisico e mentale, desiderano mantenere il corpo in salute e la mente serena. Lo Yoga occupa un posto particolare nella ricerca dell’autorealizzazione e, per suo tramite, della comprensione del divino.

L’Autrice, che conosce a fondo le tecniche sottili di quest’arte, le presenta in questo libro, descrive molte e diverse Asana e le implicazioni fisiche e curative di ciascuna di esse e spiega il Pranayama con i suoi Bandha e Dhyana, nonché i diversi aspetti della meditazione.

L’Autrice si propone di aiutare quelle donne che sono sottoposte ad un continuo impegno fisico e mentale, come le donne che lavorano, le casalinghe e coloro le quali – sempre più spesso – devono occuparsi del lavoro, dei figli e della casa.

Lo Yoga, ella afferma, è la risposta alla nostra ricerca della salute, della serenità, dell’attenzione della mente ed è ciò che ci indirizza verso la quiete spirituale.

Nel libro le Asana – o posizioni – sono divise in varie sezioni concernenti semplici posizioni erette, piegamenti in avanti, movimenti laterali, estensioni all’indietro della spina dorsale, tecniche respiratorie adeguate, da eseguire durante la pratica delle stesse Asana; vengono inoltre descritti gli effetti di queste ultime sul corpo, sul sistema nervoso e sulla mente.

Si indica anche la strada da percorrere per passare da un piano puramente fisico ad un livello superiore di consapevolezza. La sezione “Yoga Kurunta” (Yoga per l’autodidatta) descrive, con l’aiuto delle foto, le tecniche da utilizzare per una pratica corretta, allo scopo di aiutare le donne che non possono frequentare un scuola.

Yoga per la vista [Gaudenzi, Guerra]

Quello che intendiamo comunemente per «visione» è il risultato di processi incredibilmente complessi e dinamici, che testimoniano quanto avanzata sia stata l’evoluzione della razza umana. La conoscenza dei meccanismi coinvolti nel processo della visione può aiutarci a rendere più efficienti i processi visivi e a migliorare il loro utilizzo, con meno stress e più comfort. Questo è un problema fondamentale, oggi, quando i nostri occhi vengono chiamati in causa, e spesso aggrediti, da Tv, telefonini, cartelloni elettronici, computer, giornali, manifesti, agende elettroniche, e tempestati, specie quelli di chi vive in città, da un sovraccarico di informazioni visive.

Una delle convinzioni più diffuse, riguardo alla vista, è che una volta persa essa non sia in alcun modo recuperabile. Protesi fastidiose e scomode, come gli occhiali e le lenti a contatto o, di recente, complessi interventi chirurgici, sembrano le uniche vie per il recupero delle proprie funzionalità visive, quando esse siano state compromesse.
Gianfranco Guerra e Lucia Gaudenzi, da anni impegnati nello studio dei meccanismi della vista, ci dimostrano invece che esistono tecniche yoga che ci possono aiutare a trovare un modo nuovo di usare i nostri occhi, e anche a relazionarci in modo più consapevole con il nostro corpo e con la sua capacità di autoguarigione.
Gli esercizi proposti in questo volume sono graduati con attenzione, come i ritmi della nostra visione, e più in generale di tutto il nostro essere. Basati sulle posizioni classiche di quella tecnica plurimillenaria che è lo yoga, sono stati integrati con esercizi specifici per la vista.

«Dal grossolano al sottile, dal grave all’acuto, dal confuso al nitido»: nella conoscenza e nella percezione del nostro procedere sta il segreto del nostro continuo miglioramento.
Lo Yoga per la vista è un viaggio affascinante, per quanto su fondamenti scientifici, alla riscoperta — o meglio alla riformulazione — di alcuni luoghi comuni su quello straordinario strumento del vedere che è l’occhio.

Yoga per tutti [Compagnino, Martinelli]

Un manuale pratico per conoscere lo Yoga, il suo significato e il legame con la vita moderna. Le tecniche di meditazione e di respirazione, così come le molte sfaccettature di questa dottrina, sono illustrate in maniera semplice e immediata, mentre una serie di sequenze fotografiche guida alla pratica delle principali Asana e alla composizione di una serie di esercizi in grado di stimolare e attivare i sette Chakra, i centri energetici del nostro corpo, segreti custoditi della nostra salute.

NOTA: esistono numerose ristampe di questo libro, con copertine diverse. Quella indicata dovrebbe essere attualmente la più recente (2012).

Yoga Rasa [Amrita G. Ceravolo]

Amrita G. Ceravolo, autrice di “Yoga Rasa”, ha raccolto in questo libro le pratiche tradizionali indiane che a sua volta ha ricevuto dagli Insegnanti e Maestri incontrati sul suo percorso.

Un sostegno alla pratica attraverso Asana, Mantra, Mudra, Pranayama, tecniche di purificazione, di concentrazione e meditazione, ma anche una minuscola parte dell’immenso mare della filosofia e fisiologia Yoga e dell’Ayurveda.

Le asana sono sì uno strumento importante nel percorso, rappresentano una delle otto tappe individuate dal saggio Patanjali per arrivare al Fine Ultimo.

Ma come tali devono essere considerate… una tappa.

Nel testo trovi posizioni semplici, così che possano essere praticate anche da principianti. Attraverso le diverse proposte contenute nel libro, ognuno individuerà l’aspetto e la pratica che sente più vicini al suo modo di essere.

Qualcuno potrà sentire meno vicina la meditazione e preferire la pratica delle asana, o viceversa qualcuno potrà dedicarsi con più passione alla pratica di pranayama o di tecniche più introspettive.

Qualunque pratica si scelga, è quella giusta se ti fa sentire a tuo agio e ti aiuta a sentire tranquillità.

Yoga terapeutico. Anatomia completa delle posizioni [Ray Long]

Guida scientifica e illustrata ai benefici dell’Hatha Yoga.
La guida illustra in maniera completa:

  • Biomeccanica del corpo
  • Fisiologia delle varie posizioni
  • Neurofisiologia psicosomatica

“…Ogni singola posizione dello yoga ha specifici gruppi di muscoli che lavorano insieme per creare la forma ottimale; io chiamo questi muscoli i sinergici della posizione, quelli con i quali potete approfondire e stabilizzare la posizione stessa.”
Dott. Ray Long

Tratto da OM Edizioni: “Con il nostro primo libro di questa collana, vogliamo illustrare la relazione tra la forma e la funzione delle ossa, dei legamenti e dei muscoli, mentre, allo stesso modo, guardando alla forma di ogni posizione delle yoga, essa rivela la sua funzione unica.
Ogni articolazione ha un numero di muscoli specifici che creano il movimento.
Le posizioni yoga sono come chiavi che sbloccano la consapevolezza conscia del nostro corpo: i piegamenti in avanti allungano e rilasciano le strutture della parte posteriore del nostro corpo, mentre rafforzano i muscoli della parte anteriore; i piegamenti all’indietro hanno l’effetto opposto e così via per ogni differente categoria di posizione.
Gioisci della tua pratica e cerca la tua interpretazione migliore.”

YOGA-RATNA Il Gioiello dello Yoga [Gabriella Cella Al-Chamali]

Lo yoga è come un gioiello che riflette la luce interna dell’individuo e lo porta in superficie. Nello yoga, gli asana rimandano a una simbologia parte integrante del rapporto con se stessi, con la natura, con la molteplicità dell’essere. Con una competenza acquisita in trent’anni di ricerca, Gabriella Cella Al-Chamali dispone 108 asana come un’ideale ghirlanda disegnando l’affascinante percorso di avvicinamento a un benessere fisico e psichico. Delle posizioni yoga vengono descritte l’esecuzione, le proprietà, i benefici, le controindicazioni, le implicazioni simboliche. Dalla sua prima pubblicazione (1998) permette a praticanti esperti ma anche a neofiti di accostarsi a questa disciplina con più consapevolezza.

UNIVERSALE ECONOMICA FELTRINELLI ed.2006. pp.185